Il CNCA è una delle reti di organizzazioni che si occupano delle persone richiedenti asilo (adulte e minorenni) più ampie d’Italia. Ciclicamente le organizzazioni associate sono coinvolte in rilevazioni interne che hanno lo scopo di restituire un quadro di dati (per quanto parziali) sul sistema dei servizi, il numero e le tipologie delle strutture di accoglienza, le problematiche e difficoltà che vivono le persone migranti.
Finora nulla era stato indagato rispetto al personale operante in questi servizi. La tematizzazione della dignità del lavoro sociale come una delle questioni generative del nuovo mandato per il gruppo dirigente della federazione, ha evidenziato questa mancanza e la necessità di porre attenzione a tutto il capitale umano investito nell’accoglienza. Da questa fondamentale esigenza è nata l’idea di promuovere un’indagine sulla percezione del benessere lavorativo tra le persone impiegate nei servizi rivolti ai migranti. I risultati di questa ricerca sono ora pubblicati in un report intitolato “La dignità del lavoro sociale. Benessere lavorativo tra vulnerabilità e resistenza nei servizi per le migrazioni”.
L’obiettivo dl’indagine è mettere in luce la complessità che caratterizza l’esperienza professionale delle operatrici e degli operatori dell’Area Migrazioni e cittadinanza del CNCA, tra soddisfazione personale, attribuzioni di valore, sostenibilità lavorativa e contesti organizzativi.
Per cominciare a capire insieme come stanno le persone e quale soggettività possono esercitare, per riconoscere e costruire narrazioni più complete e rispettose, per orientare politiche dignitose.
Il questionario è stato somministrato a operatorə impegnatə nel settore migrazioni di tutte le organizzazioni del CNCA che gestiscono servizi rivolti alle persone straniere. Il CNCA è una federazione nazionale che riunisce 260 organizzazioni del terzo settore attive in tutta Italia nel contrasto al disagio e alla marginalità sociale. Tra queste, circa 180 operano a vario titolo nell’ambito delle migrazioni, con una distribuzione che copre Nord, Centro e Sud Italia. Sono stati raccolti 530 questionari, equivalenti a circa la metà del personale impegnato nell’ambito dei servizi alle migrazioni.

