Chi siamo
IL CNCA
Il Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti (CNCA) è una rete associativa di enti del terzo settore organizzata in 14 Federazioni regionali e 1 Coordinamento locale, a cui aderiscono circa 240 organizzazioni presenti in quasi tutte le regioni d’Italia, fra cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, enti religiosi. È presente in tutti i settori del disagio e dell’emarginazione, con l’intento di promuovere diritti di cittadinanza e benessere sociale.
La Federazione è nata agli inizi degli anni Ottanta, quando persone impegnate sul fronte delle tossicodipendenze, del disagio giovanile, dei senza dimora, della disabilità sentirono il bisogno di unirsi per formare un movimento culturale che, a partire dai temi della povertà e dell’esclusione, fosse in grado di contribuire a un più giusto modello di sviluppo e di proporre proposte politiche e stili di vita adeguati alle sfide dei tempi presenti.
Complessivamente in un anno le organizzazioni associate alla Federazione si fanno carico di 4.000 nuclei familiari e 45.000 persone, mentre entrano in contatto con 20.000 famiglie e 153.000 persone.
Nel CNCA non si fanno discriminazioni di fedi e di culture, piuttosto si sviluppa un dialogo continuo tra ispirazioni diverse secondo un approccio laico e pluralista.
La Federazione ha come sua principale finalità quella di elaborare le posizioni che le organizzazioni aderenti esprimono in sede di dibattito nazionale e locale, sia sugli indirizzi politici, economici e sociali delle istituzioni e degli altri soggetti della comunità, sia sugli aspetti tecnici relativi alle politiche sociali e ai diversi settori di intervento. L’orizzonte di riferimento di tale riflessione è la costruzione di “comunità accoglienti”, capaci di accompagnare, condividere, sostenere la vita delle persone, in particolare di quelle che più faticano.
A tal fine, la Federazione promuove documenti, campagne, conferenze, seminari e prese di posizione pubbliche.
Inoltre, il CNCA elabora e attua progetti ad alto contenuto sperimentale con l’obiettivo di individuare modelli di intervento e buone prassi da diffondere nel proprio tessuto associativo e nella più ampia comunità di coloro che sono interessati alla centralità della questione sociale.
Infine, l’azione di sostegno all’obiezione di coscienza che ha caratterizzato fortemente l’identità di diversi soci della Federazione, continua oggi con l’attivazione di un Ufficio dedicato esclusivamente al servizio civile volontario.Rete