Fedeli e Albano hanno firmato oggi il documento. Anche il CNCA ha partecipato al percorso
Diritto allo studio, arrivano le linee guida per i minori in affido o comunità
Fedeli e Albano hanno firmato oggi le linee guida per il diritto allo studio degli alunni fuori famiglia.
Si tratta di vere e proprie istruzioni per l’uso realizzate per la prima volta in questo ambito,
uno strumento che ribadisce la via dell’inclusione della scuola italiana
11 dicembre 2017
ROMA – “Le linee guida siglate oggi sono frutto di un impegno preso con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Questa firma rappresenta un momento importante: stabiliamo interventi operativi per strutturare percorsi didattici ed educativi che mirino al pieno sviluppo di ogni giovane, al di là della sua storia personale, delle condizioni economiche della sua famiglia, della sua provenienza geografica. Il nostro sistema di istruzione e formazione accoglie, include, non lascia indietro nessuno, ponendo le basi di società di eguali diritti e pari opportunità”. Così Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, in occasione della firma delle linee guida per il diritto allo studio degli alunni fuori famiglia d’origine siglate oggi al Miur con Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. “Vorrei che queste linee guida – ha aggiunto Fedeli – vengano consegnate oggi al Consiglio dei ministri perché devono essere a conoscenza di tutti”, perché sono tanti gli attori coinvolti, così come le competenze e le responsabilità.
Le linee guida dunque intendono fornire il contesto generale e le indicazioni operative per sostenere tutti gli alunni, che per diverse ragioni si trovano lontani dalle famiglie di origine. Vere e proprie istruzioni per l’uso realizzate per la prima volta in questo ambito. Uno strumento che ribadisce e rafforza la via dell’inclusione della scuola italiana. Il documento – che si rivolge agli insegnanti e a tutto il personale scolastico – riguarda i minori in affidamento, i minori stranieri non accompagnati, così come coloro che si trovano in strutture protettive (comunità, case famiglia) o che sono sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile in ambito penale.
Come ha spiegato la garante Albano il testo nasce dalla firma del protocollo d’intesa tra Miur e Autorità garante che ha dato vita ad un tavolo paritetico. Prima missione de gruppo di lavoro è stata lavorare alla bozza del documento firmato oggi. Nasce dunque da un lavoro di rete, dall’ascolto attraverso le audizioni di tutte le realtà coinvolte che hanno messo in luce gli ostacoli che incontrano i bambini e i ragazzi fuori famiglia e individuato le soluzioni per superarli.
L’obiettivo primario è quindi aumentare il benessere dei ragazzi fuori famiglia e far sì che la scuola sia in grado di rapportarsi con gli alunni che vivono una situazione particolare. Si tratta di garantire il diritto all’istruzione e il diritto alla parità”, hanno sottolineato Fedeli e Albano.
Le linee guida forniscono elementi di conoscenza sul funzionamento del sistema di tutela dei minorenni e allo stesso tempo semplificano le azioni pratiche come l’iscrizione e la definizione dei tempi di inserimento. Con l’obiettivo di eliminare eventuali discriminazioni e sostenere tutti quegli alunni che vivono una situazione complessa. (DIRE)
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