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Educazione finanziaria personale: una nuova frontiera del welfare

Educazione finanziaria personale:
una nuova frontiera del welfare

Cos’è l’educazione finanziaria e a chi serve

Il mio bilancio familiare è solido? E domani? Riuscirò a pagare i miei debiti? La mia pensione mi basterà per vivere bene? Da anziano sarò autosufficiente? Come evitare che l’inflazione eroda i miei risparmi? Come proteggere le persone a me care? A chi posso affidare la mia vita economica?

Tutte queste domande rientrano nella sfera d’azione della cosiddetta “educazione finanziaria”.

Ma cosa è l’educazione finanziaria? Esiste una definizione univoca?

La prima definizione istituzionale fu fornita dall’OCSE nel 2005: “il processo attraverso il quale i consumatori migliorano la loro comprensione dei prodotti, dei concetti e dei rischi finanziari e, attraverso informazione, istruzione e/o consulenza generica, sviluppano le competenze e la fiducia necessarie ad acquisire una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità finanziarie, fare scelte informate, sapere dove rivolgersi per aiuto e intraprendere altre azioni efficaci per migliorare il proprio benessere finanziario”.

L’educazione finanziaria può dunque essere “informazione” (per utenti esperti che necessitano di nozioni su prodotti finanziari per scegliere consapevolmente), “istruzione” (finalizzata a comprendere le funzionalità e i rischi connessi alle tipologie di prodotti e a effettuare confronti e valutazioni) o “consulenza generica” (come accompagnamento, rivolta a coloro che desiderano un supporto attivo per la pianificazione personale in relazione al proprio ciclo di vita).

L’educatore finanziario

È nella terza modalità che trova spazio e ruolo l’educatore finanziario, una figura nuova di rilevanza sociale, formata e abilitata per supportare le famiglie nelle fasi delicate della vita economica: chi, ad esempio, deve gestire una separazione improvvisa, deve cedere un quinto dello stipendio per pagare i debiti, si ritrova “in rosso” a fine mese, desidera mandare i figli all’università, avrà una pensione insufficiente a sostenere le spese e i bisogni di cura ecc.

Naturalmente “educatori finanziari” non ci si improvvisa; la vita (economica) delle famiglie non può essere trattata con leggerezza o con metodi privi di riferimenti terzi e oggettivi.

Per questo l’UNI, L’Ente italiano di Normazione, ha prodotto delle norme tecniche che descrivono quali competenze deve possedere e quali attività deve sviluppare un educatore finanziario per essere definito “di qualità”. La conformità a queste norme riduce l’autoreferenzialità e i conflitti di interesse perché indica come fare le cose per bene.

Nel dettaglio, la norma tecnica di qualità richiede che l’educatore aiuti a pianificare tutte le aree di bisogno del ciclo di vita, in funzione delle priorità degli utenti. Questo significa riflettere sul bilancio familiare e massimizzare il risparmio (budgeting), rendere sostenibili debiti e finanziamenti (indebitamento), proteggersi dai rischi immediati (protezione), preparare la vita in pensione (previdenza pensionistica), raggiungere obiettivi di vita importanti (investimento).

A chi serve? Chi la può offrire?

L’educazione serve a tutti: alle famiglie fragili, perché le aiuta a risparmiare e uscire dal sovraindebitamento; a chi è economicamente stabile, perché consente di pianificare progetti di vita organizzandosi con largo anticipo; a chi è agiato, perché consente di utilizzare le risorse in maniera efficiente.

Chi eroga i programmi educativi? L’esperienza più consolidata di educazione finanziaria come accompagnamento è stata attivata a partire dal 2013 a Milano. Inizialmente promossa in via sperimentale, dal 2021 è diventata un servizio offerto gratuitamente a tutti i cittadini, tramite educatori finanziari appartenenti a organizzazioni sociali del Terzo settore. Il servizio comincia inoltre a essere promosso presso le aziende, che offrono ai propri dipendenti l’educazione finanziaria come attività di welfare aziendale. Anche alcune imprese del mercato finanziario la offrono ai propri clienti come attività propedeutica al collocamento dei prodotti, con la garanzia che questi saranno coerenti con le soluzioni evidenziate nella fase iniziale.

Concludendo, l’educazione finanziaria in forma di accompagnamento è uno strumento di welfare prezioso, in quanto contribuisce a reinstallare progettualità di vita, aumenta la fiducia e consente di affrontare con maggior serenità il proprio percorso, grazie al controllo sulla propria economia personale.

Egidio Vacchini e Francesca Bertè, eQwa

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