Il CNCA ha aderito all’appello “Chiudiamo le carceri minorili”.
Qui sotto il testo dell’appello, a cui si può aderire inviando un’email a stopcarceriminorili@gmail.com.
Domani alle ore 12.00 è previsto un presidio con conferenza stampa all’ingresso dell’Istituto penale minorile di Casal del Marmo, in via G. Barellai 140 a Roma.
Abbiamo sottoscritto l’appello anche se il titolo non ci convince. Come realtà che operano da tanti anni all’interno degli istituti penali minorili (Ipm) e soprattutto nel sistema riguardante le pene alternative, siamo consapevoli di quanto oggi prevalga una logica punitiva rispetto a una logica educativa, anche per la popolazione minorenne. Sono aumentati per legge il numero dei reati e la lunghezza delle pene e le diffuse fragilità sociali sono sempre più affrontate in una logica penale. Ribadiamo con forza quanto in ambito minorile la pena abbia una funziona residuale così come definito dal DPR 448/1988 e dalle sue impostazioni iniziali, modificate con il cosiddetto decreto Caivano che ha già iniziato a smantellare una culturale penale minorile storica e invidiata in molti paesi democratici.
Gli Ipm devono ritornare ad essere una extrema ratio e condividiamo quanto possa essere importante poter dire un giorno che possano essere superati.
Ma oggi a nostro avviso è ancora piu urgente, uscendo da ideologie che rischiano di non trovare risposte concrete per i ragazzi e le ragazze autori ed autrici di reato, portare la necessaria attenzione affinché all’interno degli Ipm sia garantito un approccio educativo e non meramente repressivo e sulla necessità di aumentare le misure alternative, le sole che garantiscono una riduzione della recidiva e permettono al minorenne di reinserirsi positivamente nella società.
È su questo che chiediamo di aprire una riflessione che porti l’intero sistema a evolvere in maniera positiva, lasciando ad altri posizionamenti inefficaci, adoperandoci per poter davvero garantire ai giovani autori di reato il diritto a un futuro desiderabile.
Appello “Chiudiamo le carceri minorili”
Nelle carceri italiane l’attitudine vendicativa sta cancellando la funzione rieducativa richiamata in Costituzione. Le condizioni di vita sono insostenibili, si riduce il ricorso alle pene alternative e con esse le progettualità mirate al reinserimento sociale e lavorativo.La situazione è ancora più odiosa per persone minorenni e giovani, per cui a maggior ragione la reclusione dovrebbe essere misura residuale. Invece a ottobre 2024 negli Istituti Penali Minorili c’erano 570 persone: erano 496 a fine 2023 e 381 a fine 2022.
Non fa eccezione l’IPM di Casal del Marmo di Roma: tra giugno 2023 e dicembre 2024 il numero di persone ristrette si è incrementato del 28%, arrivando a 63 (capienza max 57).
È una conseguenza delle scelte del governo Meloni, che attraverso il Decreto “Caivano” da settembre 2023 ha incentivato il ricorso alla carcerazione di minorenni e giovani detenuti, in particolare in forma di misure cautelari e di esclusione dalla messa alla prova.
Pochi giorni fa il Ministro della Giustizia è arrivato ad annunciare il primo trasferimento di decine di giovani detenuti dall’IPM di Bologna al carcere per adulti per contrastare il sovraffollamento, senza neanche fare cenno all’idea alternativa del ricorso in maniera più massiva ai percorsi esterni.
Insomma, si va in direzione esattamente opposta a quella che richiederebbe il buonsenso e la più elementare civiltà, con il Ddl “sicurezza” presentato dai Ministri Nordio, Crosetto e Piantedosi che radicalizza ulteriormente la situazione.
La centralità dell’approccio educativo ha reso per molto tempo il sistema italiano di giustizia penale minorile uno dei più avanzati in Europa e l’involuzione alla quale stiamo assistendo non è accettabile.
Le cicliche proteste della popolazione detenuta sono la conseguenza dell’aumento di senso di esclusione, solitudine, e disperazione vissuto da chi si trova ad avere la detenzione come unica risposta.
Chiediamo di mettere all’ordine del giorno nelle aule parlamentari il tema urgente della chiusura delle carceri minorili, da sostituire gradualmente con percorsi alternativi incentrati sui ragazzi e le ragazze e non sulla cancellazione di presente e futuro.
Facciamo appello a politici, intellettuali, organizzazioni sociali e di movimento, a giuristi e accademici, a tutte le persone e le realtà organizzate che hanno a cuore la democrazia di questo Paese affinché si levi forte la voce di chi la reclusione e il carcere li vuole ridurre fino all’estinzione e non moltiplicarli, a cominciare da quelli per i minorenni.
Per rilanciare le mobilitazioni bolognesi, tornare a reclamare l’applicazione massiva di pene alternative e andare verso la chiusura delle carceri minorili in ogni città, vi invitiamo a partecipare al presidio con conferenza stampa all’ingresso dell’IPM di Casal del Marmo, in via G. Barellai 140, il prossimo venerdì 7 marzo alle ore 12.
Luigi Manconi – scrittore già senatore
Ilaria Cucchi – Senatrice AVS
Andrea Catarci – Resp.le Ufficio Giubileo delle persone e della partecipazione – Roma Capitale
Rita Vitale – A Buon Diritto
Francesca Ghirra – Deputata AVS
Carlo Testini- ARCI
Riccardo Magi – Deputato +Europa
Caterina Pozzi – Presidente CNCA
Iacopo Melio – Consigliere regionale Toscana – PD
Alessandro Luparelli – Consigliere comunale Roma -SCE
Michela Cicculli – Consigliera comunale Roma – SCE
Daniela Patti – co-presidente VOLT
Padre Giuseppe Bettoni – Presidente Fondazione Archè
Francesca Danese – Portavoce Forum III Settore Lazio
Pierfilippo Pozzi – Fondazione Don Gino Rigoldi
Claudio Marotta – Consigliere regionale Lazio – AVS
Vanessa Cremaschi – Associazione culturale V&C
Mattia Tombolini – Momo Edizioni
Germana Cesarano – Coop Magliana 80
Amedeo Ciaccheri – Presidente Municipio VIII – Roma
Simona Maggiorelli – Direttrice Left
Roberto Eufemia – Consigliere città metropolitana Roma – SCE
Anna Sereno – Coop Cecilia
Mario Pontillo – ass. Il Viandante
Francesca Malara – CNCA Lazio
Lillo Di Mauro – Presidente Conferenza del Volontariato Giustizia Lazio