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Il CNCA sull’iniziativa “Preferire la vita”

Lettera all’on. Carlo Giovanardi

All’On. Carlo Giovanardi
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
con delega alle politiche per la famiglia

Roma, 6 dicembre 2010

Oggetto: Iniziativa Preferire la vita.

Egregio Sottosegretario,
abbiamo attentamente letto ed approfondito i contenuti della Sua iniziativa “Preferire la vita” ed in proposito ci permettiamo di segnalare i nostri dubbi e le nostre circostanziate perplessità in merito a quanto previsto dalla suddetta iniziativa.

Riteniamo infatti importante ricordare prima di tutto che l’assistenza a tutti i minorenni, alle gestanti e alle madri in difficoltà che intendono o non intendono riconoscere i loro nati è specificatamente assegnata dall’art.117 della Costituzione Italiana alle Regioni, le quali – ai sensi dell’art.8, comma 5 legge 328/00 – ne disciplinano “il trasferimento ai Comuni o agli Enti locali”, che ne esercitano le funzioni attraverso il Servizio Sociale comunale e il Consultorio Familiare.

Si ritiene altresì necessario ricordare che i minorenni non riconosciuti alla nascita devono essere immediatamente segnalati alla Procura per i minorenni affinché il competente Tribunale per i minorenni provveda al loro inserimento in famiglia adottiva, come peraltro previsto dalla normativa vigente. Non ci pare pertanto sostenibile in tale contesto l’ipotesi (riportata da alcune agenzie di stampa) di costituzione di case famiglia neonatali per questi bambini per i quali deve invece essere avviata nei tempi più brevi possibili l’iter adottivo valorizzando le forme e rafforzando le risorse di cui gli Enti locali dispongono.

Riteniamo inoltre inammissibile che a fronte

– della continua grave decurtazione delle risorse pubbliche a sostegno del sistema di welfare;
– della reiterata assenza di finanziamenti a copertura delle azioni previste dal Piano Nazionale Infanzia ed Adolescenza (peraltro non ancora approvato nonostante 6 anni di ritardo, così come non è stato ancora rinominato l’Osservatorio Nazionale Infanzia ed Adolescenza);
– della persistente non definizione dei LIVELLI ESSENZIALI dei Servizi e delle prestazioni, quale processo e strumento necessario per garantite l’esigibilità dei diritti dei bambini e ragazzi sull’intero territorio nazionale;

si decida di impegnare fondi pubblici (peraltro con quote consistenti!) per sostenere iniziative conferite a soggetti privati, senza rispettare alcuna regola di EVIDENZA PUBBLICA attraverso la formale procedura del “Bando pubblico”.

Distinti saluti

CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza)

Il Presidente
Lucio Babolin

CNCA

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