Comunicato stampa
La Riduzione del danno non incentiva il consumo:
costruisce fiducia, salva vite e migliora la salute delle comunità
Il CNCA esprime la propria solidarietà al Comune di Bologna per gli insensati attacchi ricevuti in questi giorni a seguito della fornitura di strumenti per i servizi cittadini di Riduzione del danno, in particolare di pipe destinate alla tutela della salute delle persone che fanno consumo di crack in strada.
“Ci sentiamo vicini all’équipe di Fuori Binario di Open Group, che da anni si impegnano con professionalità e competenza negli interventi di Riduzione del danno – afferma la Presidente del CNCA Caterina Pozzi – Si tratta di un lavoro prezioso, che non solo tutela la salute delle persone più fragili, ma contribuisce anche al benessere dell’intera comunità”
“La Riduzione del danno – continua Pozzi – non è una sperimentazione estemporanea, ma un approccio consolidato in tutta Europa, riconosciuto a livello internazionale, e che dal 2017 deve essere garantito come parte dei Livelli Essenziali di Assistenza in tutto il paese. Si tratta di una strategia basata su evidenze scientifiche, capace di ridurre malattie e morti per overdose, di favorire l’accesso ai servizi e di migliorare la qualità della vita nei quartieri. Le polemiche di questi giorni, concentrate sulla distribuzione di pipe sterili per fumare crack, rischiano di oscurare il vero significato del lavoro che centinaia di operatrici ed operatori sociali e sanitari portano avanti quotidianamente. Oggi le ricerche confermano che fornire strumenti sicuri non spinge all’uso, ma lo rende meno dannoso, aumenta la consapevolezza dei consumatori e consumatrici e crea un punto di contatto fondamentale tra le persone e i servizi. È proprio in questa relazione che si trova la chiave: senza giudizi morali e senza imposizioni, le persone sono più motivate a prendersi cura di sé, anche nei gesti quotidiani. I servizi di Riduzione del danno riescono ad avvicinare chi altrimenti resterebbe invisibile, costruendo legami che rompono l’isolamento”.
“Accusare gli interventi di Riduzione del danno, di incentivare il consumo” – aggiunge Maria Stagnitta, referente CNCA nel Comitato Tecnico Sanitario Ministero della Salute Sezione M – HIV/AIDS – significa ignorare la storia e i dati: già negli anni Ottanta programmi come lo scambio siringhe hanno dimostrato la loro efficacia nel salvare vite umane e ridurre la diffusione di HIV ed epatite.
Mettere in discussione tutto questo, agitando paure o facili slogan, è anacronistico e pericoloso. Ciquanta anni di proibizionismo hanno già mostrato i limiti di un approccio che pretende di imporre l’astinenza come unico obiettivo: strategie punitive che hanno prodotto più vittime che soluzioni”
“Sappiamo che ogni euro investito in Riduzione del danno ne fa risparmiare almeno 2,23 euro, – interviene Lorenzo Camoletto, referente nazionale per i servizi di Riduzione del danno e limitazione dei rischi del CNCA – come dimostrano i dati della ricerca condotta dal CNCA nel 2024, con vantaggi evidenti sia per la salute individuale che per quella pubblica. La polemica colpisce Bologna, città da sempre impegnata nel tentativo di tutela della salute e dei diritti di tutti i cittadini, fra cui i più deboli ed emarginati”.
“Il CNCA continuerà a sostenere la Riduzione del danno come pratica di salute pubblica, di responsabilità sociale e di rispetto della dignità delle persone. E continuerà a stare accanto a chi, giorno dopo giorno, lavora per migliorare la vita delle persone e la qualità dei servizi” – conclude Caterina Pozzi

