Il 18 giugno scorso la coalizione #ProtectNotSurveil ha pubblicato una nuova dichiarazione: “L’UE deve fermare la digitalizzazione del regime di espulsione e ritirare il nuovo regolamento sui rimpatri”.
Con questa dichiarazione la coalizione, di cui fa parte anche il CNCA, chiede il ritiro della nuova proposta legislativa per un “Regolamento sui Rimpatri” (di seguito denominato Regolamento sulle Espulsioni), presentata dalla Commissione europea lo scorso marzo 2025, che mira ad ampliare la detenzione e l’espulsione di migranti, compresi i minorenni, nell’Unione Europea (UE).
La nuova proposta amplia ulteriormente l’infrastruttura di sorveglianza digitale alla base delle draconiane politiche dell’UE basate sui dati nei settori della migrazione e delle attività di polizia. In particolare, il nuovo Regolamento sulle Espulsioni:
- comporterà la raccolta massiva di dati personali di persone a rischio di espulsione e la loro condivisione illecita tra autorità di polizia, autorità per l’immigrazione e altre autorità in tutta l’UE;
- permetterà il trasferimento illecito di dati personali tra paesi UE ed extra-UE;
- consentirà la gestione tecnologica dei centri di detenzione per migranti sul territorio europeo e oltre, con l’introduzione degli “hub per il rimpatrio”;
- amplierà il controllo sulle persone in situazione irregolare attraverso le cosiddette “alternative alla detenzione”, come il monitoraggio elettronico e l’identificazione tramite GPS;
- renderà obbligatorio l’inserimento delle persone sottoposte a “ordini di rimpatrio europei” in un database di polizia opaco e mal gestito, il SIS II;
- incoraggerà la profilazione razziale basata sulla tecnologia, ad esempio tramite l’uso di sistemi di identificazione biometrica;
- consentirà l’uso di valutazioni arbitrarie e imprecise del “rischio per la sicurezza” per applicare le espulsioni.
La coalizione, impegnata a porre fine all’uso di tecnologie e pratiche di sorveglianza che danneggiano i migranti e le comunità razzializzate, rimane ferma nell’invitare tutte le istituzioni europee a cambiare la direzione delle politiche migratorie dell’UE e ad abbandonare approcci punitivi e basati sulla sorveglianza.