Iniziativa della campagna Mettiamoci in gioco con la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini
COMUNICATO STAMPA
Regolamentare il gioco d’azzardo.
Al più presto e in modo rigoroso
Oggi, a Firenze, evento con la presidente della Camera Laura Boldrini
in un circolo Arci che ha deciso di rinunciare alle slot
Roma, 25 gennaio 2014
Regolamentare il gioco d’azzardo. Al più presto e in modo molto rigoroso. È questo il messaggio che Mettiamoci in gioco – campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo ha ribadito oggi in un evento organizzato nel capoluogo toscano, in collaborazione con Arci Firenze, a cui hanno partecipato tra gli altri il presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, il segretario della Conferenza episcopale toscana mons. Fausto Tardelli, l’assessore al Welfare e politiche per la casa della Regione Toscana Salvatore Allocca e l’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Caterina Biti.
L’evento ha avuto luogo nel circolo Arci San Niccolò, che nell’occasione ha annunciato la decisione di rimuovere le slot presenti nei propri locali.
All’incontro ha partecipato anche una classe dell’Isis A. Pesenti di Cascina (Pisa), che ha promosso con la Fondazione Caponnetto un progetto di indagine e sensibilizzazione sul gioco d’azzardo nel proprio territorio (vedi scheda allegata).
La giornata, condotta dalla giornalista Susanna Bonfanti, si è chiusa coinvolgendo i partecipanti in diversi giochi sia nel circolo (calcio balilla), sia nella vicina piazza Poggi, dove la Uisp e l’Arci locali hanno organizzato uno spazio ad hoc, aperto alla cittadinanza.
“Nei bar e nei circoli le slot machines sono ormai considerate da tutti una presenza ‘normale’,” ha affermato la presidente Laura Boldrini. “E invece normale non è, non dobbiamo rassegnarci all’idea che qualcuno si possa rovinare la vita mentre tutto intorno continua come se niente fosse, nell’indifferenza generale. Quello che deve essere chiaro è che, come dimostra chi ce l’ha fatta, dalla dipendenza si può uscire. È questa certezza che mi spinge a sostenere la campagna Mettiamoci in gioco, promossa da tante associazioni.”
“In Parlamento è iniziato l’iter per l’approvazione di una legge nazionale sul gioco d’azzardo”, ha dichiarato don Armando Zappolini, portavoce della campagna Mettiamoci in gioco – promossa da Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker – pensieri senza dimora, Uil, Uisp. “Ci aspettiamo che i parlamentari italiani non cedano alla lobby dell’azzardo e mettano davvero l’interesse dei cittadini al di sopra di affari legittimi, ma che vanno regolamentati strettamente affinché non abbiano ricadute sociali e sanitarie pesanti. Lo Stato tassa i giochi d’azzardo, e soprattutto quelli più recenti, con aliquote quasi ridicole. E se da una parte incassa con la tassazione, dall’altra deve poi sostenere costi per la collettività che noi stimiamo in circa 6 miliardi di euro l’anno. Senza contare che chi gioca spenderebbe quei soldi per altre cose, tassate in modo molto più alto. Il gioco non vale la candela. Non c’è un interesse pubblico a favorire una diffusione incontrollata dell’azzardo nel nostro paese, visti anche i numeri attuali: consumi di giochi tra i più alti al mondo, un milione di persone dipendenti o a grave rischio di diventarlo. Senza contare le infiltrazioni mafiose: secondo il rapporto ‘Azzardopoli’ parecchie decine di clan sono presenti nel settore.”
“Sono contrario alla diffusione dei giochi d’azzardo”, ha affermato per parte sua mons. Tardelli. “E la cosa peggiore è che questi siano sostenuti dallo Stato. La fortuna, nella vita, bisogna costruirsela. Inoltre, certe abitudini si trasformano pian piano in dipendenze e malattie, nelle quali cadono le classi più deboli, rimanendo alla fine invischiate in un’autentica schiavitù. Sono da lodare coloro che nei propri locali vi hanno rinunciato rimettendoci dal punto di vista economico”.
“La diffusione del gioco d’azzardo e della sua accattivante versione da bar”, ha notato Salvatore Allocca, “non rappresenta soltanto un rischio concreto di dipendenza psicologica, una dipendenza in grado di ingoiare vite distruggendo, oltre che risorse economiche, relazioni umane e affettive dei singoli individui. Essa rappresenta il paradigma di una società che rischia di smarrire la cultura del lavoro, il valore e la speranza di una quotidiana edificazione del proprio futuro, del futuro della propria famiglia e della propria comunità.”
“La giornata di oggi”, ha concluso don Zappolini, “è anche un richiamo alle Istituzioni affinché il gioco d’azzardo patologico venga realmente incluso nei Livelli essenziali di assistenza garantiti dal servizio sanitario nazionale, stanziando una somma congrua per coprire gli interventi. Oggi i Servizi per le tossicodipendenze pubblici non hanno il personale e le risorse economiche per far fronte a una domanda crescente da parte dei cittadini e le organizzazioni del privato sociale non possono sostenere con le loro sole forze gli interventi di aiuto che vengono loro richiesti. Una situazione che lede il diritto alla salute dei cittadini.”
Guarda le foto dell’evento sulla pagina Facebook della campagna Mettiamoci in gioco!
Info per la stampa
Mariano Bottaccio
cell. 329 2928070 – email: ufficio.stampa@cnca.it
www.mettiamociingioco.org