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Sbagliato e sospetto l’operato dell’Agenzia capitolina per le Tossicodipendenze

Con i nuovi bandi, estromesse dalla gestione dei servizi comunali tante organizzazioni di terzo settore protagoniste da decenni nel settore droghe

COMUNICATO STAMPA

Don Zappolini: “Sbagliato e sospetto
l’operato dell’Agenzia capitolina per le Tossicodipendenze”
Con i nuovi bandi, estromesse dalla gestione dei servizi comunali tante organizzazioni
di terzo settore protagoniste da decenni nel settore droghe

Roma, 25 febbraio 2012

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime il proprio sconcerto per l’esito dei bandi pubblici relativi all’affidamento dei servizi per le tossicodipendenze a Roma. “Viene il forte sospetto”, chiarisce don Armando Zappolini, presidente del CNCA, “che l’Agenzia capitolina per le Tossicodipendenze (ACT) – la struttura che dovrebbe sovrintendere alla politica sulle droghe per conto del Comune di Roma – abbia voluto punire tutte quelle organizzazioni di terzo settore che hanno contrastato in questi anni, del tutto legittimamente, i suoi indirizzi: nessuna di esse, seppure protagoniste a Roma da qualche decennio degli interventi in materia di tossicodipendenza, ha ottenuto in affidamento servizi. Vedi il caso della cooperativa sociale Il Cammino, che gestiva da 25 anni la comunità residenziale di Città della Pieve.”

“Ma questo è solo l’ultimo episodio di una serie continua di errori”, afferma don Zappolini. “L’ACT e l’Assessorato alle Politiche Educative non hanno mai promosso una reale concertazione con le organizzazioni del terzo settore, hanno fortemente ridotto le politiche di riduzione del danno in favore di interventi di prevenzione a volte generici e hanno marginalizzato le altre strutture pubbliche competenti, i Municipi e i SerT.”

“Per queste ragioni”, conclude il presidente del CNCA, “sarò presente anch’io all’assemblea pubblica che si terrà il 3 marzo presso il Cinema Palazzo a Roma. Siamo solidali con le organizzazioni ingiustamente colpite dalla miopia dell’Amministrazione comunale e vogliamo condividere con loro una strategia comune di risposta. Tanto più che sono a rischio oltre 50 posti di lavoro e la competenza che questi operatori hanno accumulato in anni di attività.”

CNCA

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