Il 20 maggio scorso i componenti della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo hanno votato la loro posizione sulla riforma del Regolamento Europol.
Europol è l’agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione nell’attività di contrasto, finalizzata alla lotta al crimine nel territorio degli stati membri dell’Unione Europea.
La campagna europea #ProtectNotSurveil, a cui ha aderito anche la nostra federazione, si è mobilitata per chiedere agli eurodeputati di respingere il Regolamento, che amplia la capacità di sorveglianza di Europol oltre il suo mandato, con il falso pretesto della lotta al “traffico di migranti”.
La campagna è impegnata contro l’uso dell’intelligenza artificiale e il riconoscimento automatico per finalità di respingimento alla frontiera delle persone migranti.
Leggi l’analisi di #ProtectNotSurveil per maggiori dettagli.
Si può leggere la reazione della campagna #ProtectNotSurveil al voto della Commissione qui: https://www.equinox-eu.com/libevote/
Cosa è successo
Sebbene il Parlamento europeo (PE) non affronti le questioni strutturali alla base della strategia di espansione dei poteri di Europol, ha apportato diverse modifiche al testo proposto. Le più importanti sono:
- il testo di nuovo Regolamento diventa un emendamento al Regolamento Europol esistente del 2016, invece di una nuovo provvedimento autonomo;
- sono stati eliminati tutti gli articoli relativi all’istituzione di forze operative, opponendosi così a un aumento dei poteri investigativi indipendenti di Europol (vedi pag. 26, analisi #ProtectNotSurveil);
- sono stati eliminati tutti gli articoli relativi al dispiegamento di personale Europol negli stati membri per supportare le forze di polizia nazionali (vedi pag. 23, analisi #ProtectNotSurveil).
Tuttavia, le principali criticità di questa nuova legge permangono, poiché gli eurodeputati non sono riusciti a respingere un provvedimento che espande il regime di sorveglianza, in particolare in questi punti:
- aumento del budget di Europol per elaborare dati biometrici: sebbene siano state aggiunte alcune garanzie, la proposta legittima la raccolta e il trattamento dei dati biometrici, nonché la necessità di ulteriori risorse per permettere a Europol di svolgere tali attività;
- raccolta e scambio di dati con paesi terzi: Europol può ancora aggirare le norme sulla protezione dei dati per scambiare dati con paesi terzi, secondo i poteri conferiti dalla riforma del 2022. La posizione del Parlamento europeo mantiene anche il coinvolgimento degli ‘ufficiali di collegamento per l’immigrazione’ degli stati membri nei paesi terzi nella più ampia impresa di raccolta dati sui migranti che Europol intende sviluppare;
- aspetti legati alla sorveglianza online: la posizione del Parlamento europeo legittima il monitoraggio online da parte di Europol sui social media e la censura dei contenuti ritenuti collegati al ‘traffico di migranti’.
Cosa succede ora
Il Parlamento europeo ha votato a favore dell’avvio dei negoziati interistituzionali con il Consiglio dell’UE, che inizieranno a breve. Considerando la posizione del Consiglio sulla legge, insieme all’interesse della Commissione nel promuovere l’espansione dei poteri di Europol, è probabile che la legge venga adottata nella sua versione più problematica.
Per tutte queste ragioni la campagna #ProtectNotSurveil continuerà a mobilitarsi con nuove azioni che saranno comunicate nelle prossime setimane.