Un progetto di CNCA e CEMEA che investe su giovani talenti
“Se i tempi non chiedono la tua parte migliore, inventa altri tempi” (Stefano Benni)
“Chiamati al futuro: giovani beni comuni” è un progetto del CNCA e delle federazioni dei CEMEA che prenderà avvio nelle prossime settimane. Finanziato dal dipartimento della gioventù in relazione al bando “Sostegno ai giovani talenti”, il progetto avrà una durata biennale.
I beni comuni sono oggi al centro della nostra attenzione in quanto possibile motore di crescita, innovazione e sviluppo sociale. Per questo il progetto intende investire sui giovani, sostenendone la capacità di attivarsi e portare nuovi sguardi e nuove competenze.
Sono stati selezionati 9 territori (in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sardegna) in cui i giovani talenti concorreranno alla valorizzazione di uno specifico “bene comune” che ha diretta attinenza con la vita sociale ed economica del territorio (una “tradizione” o un “sapere locale”, un “bene culturale/artistico”; uno specifico “ambiente naturale”). Per questo agiranno sui piani artistico, tecnologico, socio/educativo urbanistico architettonico, storico e culturale.
Oltre 900 giovani verranno coinvolti nelle azioni del progetto; un’attenzione particolare verrà posta per facilitare l’accesso anche a coloro che si trovano in una situazione di “NEET” o comunque in condizioni di fragilità.
A livello locale il progetto accompagnerà i giovani nell’espressione del proprio talento in area culturale, artistica, sociale, educativa, tecnologica, urbanistico-architettonica e promuoverà le condizioni affinché i giovani possano trasformare la loro espressività talentuosa e la loro creatività in azioni reali di sviluppo e innovazione locale.
A livello nazionale il progetto creerà le condizioni perché il modello di azione sociale diventi trasferibile e replicabile.
La formazione e l’accompagnamento nazionale dei giovani talenti permetterà di potenziare le competenze dei giovani nello sviluppo e sostenibilità dei processi locali di sviluppo. Genererà la trasformazione della fragilità/bisogno di partenza in un bene comune quale motore di innovazione civica ed economica. Permetterà il coinvolgimento di altri giovani e ne faciliterà l’accesso alle opportunità sviluppate dal progetto.
Il sostegno ai processi locali di governance (accompagnamento alle organizzazioni) genererà il consolidamento di reti sociali diffuse e il coordinamento della valorizzazione di uno specifico bene comune. La narrazione itinerante delle “esperienze locali” permetterà la diffusione di best pratices e creerà collegamenti tra locale, regionale e nazionale. La collaborazione tra i partner del progetto, permetterà di contaminare approcci differenti e complementari (educazione attiva; inclusione sociale; cittadinanza culturale).
Nei prossimi due anni seminari, momenti formativi ed altri eventi renderanno visibili esperienze e riflessioni che CNCA, CEMEA e giovani coinvolti sapranno restituirci.
(articolo di Massimo Ruggeri)