Una iniziativa che ha valorizzato il lavoro artistico delle persone in situazione di sofferenza mentale o di disagio sociale
Nell’ottobre 2015, all’assemblea nazionale, il CNCA invita Jacopo Fo, per raccontarsi, per conoscersi.
Da quell’incontro è nato un invito, a distanza di pochi mesi: Jacopo e le persone impegnate nel Nuovo Comitato Nobel per i Disabili (fondato da Dario Fo, Franca Rame e Jacopo Fo) propongono al CNCA di collaborare al loro progetto di “Arte Irregolare”, una iniziativa che valorizza il lavoro artistico delle persone che si trovano in situazione di sofferenza mentale o di disagio sociale e promuove la cultura dell’inclusione sociale e del contrasto allo stigma.
Dal progetto, attivo dal 2014, nasce il primo Festival di Arte Irregolare, pensato e deciso nella meravigliosa cornice di Alcatraz, fra le colline umbre, in una riunione in cui anche il CNCA si è preso degli impegni: coinvolgere operatori del sociale del’Umbria e scovare artisti interessati.
Il Festival, pensato e realizzato in 4 mesi, si è tenuto il 2, 3 e 4 ottobre scorsi. Sono state esposte le opere di artisti bolognesi, toscani, piacentini e umbri e si è svolta con grande partecipazione una giornata formativa dal titolo “L’arte per l’inclusione: interventi di artisti, operatori ed esperti”, in cui sono state coinvolte ben quattro Aziende sanitarie: Bologna, Firenze, Piacenza e Perugia.
Il CNCA ha inoltre favorito la nascita della collaborazione con il PERSO Film Festival, il festival di cinema sociale tenutosi a Perugia dal 2 al 10 ottobre.
Con il Progetto Arte Irregolare la valorizzazione degli artisti e delle opere avviene principalmente attraverso la galleria ARTE IRREGOLARE (galleria espositiva in internet: http://arteirregolare.comitatonobeldisabili.it/).
La galleria attualmente ospita 30 artisti direttamente contattabili per l’acquisto delle loro opere. Grazie a questo progetto si è avviato un percorso culturale che dà valore alla creatività differente che non trova spazio nei consueti canali espositivi, anche per le specifiche difficoltà relazionali degli stessi artisti. L’intero processo è da intendersi come un percorso riabilitativo e creativo: la relazione con gli artisti e il loro contesto di vita, la selezione e la catalogazione delle loro opere, la raccolta dei loro racconti, la realizzazione e l’aggiornamento della galleria, la creazione di eventi e la documentazione.
(articolo di Catina Bufo)