Si è svolta lunedì 18 novembre nell’Aula Magna della Regione Emilia-Romagna a Bologna, la Conferenza regionale del Care Leavers Network dell’Emilia-Romagna e Conferenza nazionale del progetto “LeaveCare-LiveLife” promossa dall’associazione Agevolando in collaborazione con Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) e con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali – Avviso n.1/2017.
“L’accoglienza con i nostri occhi! L’esperienza partecipativa di care leaver in Emilia-Romagna e in Europa”, titolo dell’evento in cui i giovani hanno presentato le loro attività e le loro riflessioni sui percorsi di accoglienza in comunità, casa-famiglia e affido.
Il Care leavers network è una rete nazionale di ragazze e ragazzi tra i 16 e 24 anni che vivono o hanno vissuto parte della loro vita “fuori famiglia”, coinvolti in un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva. Con il progetto “LeaveCare-LiveLife”, finanziato attraverso il programma Erasmus+, Agevolando in partnership con l’associazione Tiberius (Romania), l’associazione Fice (Croazia), il Care leaver network dell’Irlanda e la Care Leavers’ Association (Regno Unito), desidera dare vita al primo network europeo di care leaver.
Tra le esperienze partecipative presentate dai ragazzi: il meeting internazionale a Zagabria che ha coinvolto 40 care leaver da 7 diversi paesi europei e ha portato all’elaborazione di 10 comuni “Raccomandazioni”, il laboratorio di storytelling condotto a Rimini da Lorenza Ghinelli e Mabel Morri, i laboratori di animazione sociale di Ceis Arte coop. sociale coordinati a Bologna da Irene Olavide con Tiziana Passarini che hanno dato vita anche al gruppo “Benkelemà”.
I ragazzi dell’Emilia-Romagna hanno preso la parola davanti ai presenti. Così hanno esordito: “Sono tutti bravi marinai quando il mare è calmo: il nostro viaggio ci ha dato la possibilità di acquisire consapevolezze, ponendoci di fronte difficoltà e sofferenze; di responsabilizzarci e raggiungere un diverso livello di maturità spesso precoce per affrontare la vita. Abbiamo sviluppato resilienza. Spesso parlate di noi ma non sapete davvero chi siamo”. I ragazzi hanno poi chiesto alle istituzioni e ai professionisti di prendere in consegna alcune richieste: “Siate chiari con noi, rispettate l’individualità di ciascuno senza procedure troppo standardizzate, cercate di creare spazi di confronto e rielaborazione, prestate attenzione alla nostra partecipazione attiva e al nostro protagonismo, responsabilizzandoci”.
Durante la conferenza sono intervenuti e hanno interagito con i ragazzi: Clede Maria Garavini, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, Gioia Scappucci (in collegamento Skype).