Succede nel casertano. Don Zappolini: “Incomprensibile e sbagliato”
Comunità per minori in un bene confiscato alla camorra,
il sindaco la vuole chiudere
Succede a Trentola Ducenta, nel casertano, alla Comunità dei Felicioni.
Don Zappolini: “Una decisione incomprensibile e sbagliata”
Roma, 26 maggio 2011
“In un momento così grave per tutto il mondo dei servizi sociali, in particolar modo in Campania, appare incomprensibile e sbagliato cacciare da un bene confiscato alla camorra una comunità per minori che da anni lavora splendidamente per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA).
La Comunità dei Felicioni – questo il nome del servizio a rischio chiusura -, gestita dalla Comunità di Capodarco, ha sede in una struttura confiscata al camorrista Dario De Simone, a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta. Il neo sindaco Michele Griffo ha pensato bene, tra i suoi primi atti, di chiedere la restituzione del bene.
“Operatori che lavorano con passione e capacità”, conclude don Zappolini, “vengono ripagati con una decisione che, di fatto, segnerebbe la fine di questa bella esperienza. Ci uniamo anche noi a chi in questi giorni si è levato in difesa della Comunità, chiedendo alle Istituzioni – Ministero dell’Interno, Agenzia nazionale per i beni confiscati, Regione, Provincia – e alla società civile dell’intero paese di attivarsi per impedire che la collettività perda questa importante risorsa. Sollecitiamo tutti a firmare la petizione on line in favore della Comunità dei Felicioni a questo indirizzo web: www.petizionionline.it/petizione/giu-le-mani-dalla-compagnia-dei-felicioni/4151.”