Migranti/Dl Ong, Tavolo Asilo-Immigrazione: avanti mobilitazione contro decreto.
Bene dichiarazione inammissibilità emendamenti Lega
Roma, 26 gen. (askanews) – Il Tavolo Asilo e Immigrazione esprime “sconcerto” per gli emendamenti della Lega al dl Ong e “altresì soddisfazione” per il fatto che sono stati dichiarati inammissibili nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti della Camera dove si sta esaminando il decreto.
Le associazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione (A Buon Diritto, ACLI, ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Avvocato di strada, Casa dei Diritti Sociali, CGIL, CIES, CIR, CNCA, CoNNGI, Emergency, Europa Asilo, Fondazione Migrantes, Forum per cambiare l`ordine delle cose, Legambiente, Medici del Mondo Italia, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, UIL, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, SIMM, Unire) chiedono l’abrogazione del provvedimento e assicurano che continueranno a mobilitarsi “attraverso tutti i canali disponibili in tutta Italia per dar voce a quella parte della società che non vuole arrendersi alla discriminazione e alla propaganda contro le persone migranti e contro quelle organizzazioni che si adoperano per la loro tutela. Una propaganda che rappresenta un veleno per la nostra democrazia”.
Fra le misure proposte e stoppate per estraneità di materia, proseguono, figuravano “la cancellazione della Protezione Speciale, l’aumento degli ostacoli per i ricongiungimenti familiari, l’azzeramento delle garanzie per gli stranieri in attesa di espulsione dai centri di detenzione (CPR), l’introduzione di una procedura accelerata alle frontiere che punta a impedire di fatto l’accesso al diritto d’asilo.
Si tratta quindi del tentativo, per adesso fallito, di ripristinare un approccio che distingue fra i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale, nonostante le direttive europee e le Convenzioni internazionali, considerando i primi come non aventi diritto e quindi da accogliere separatamente e senza che sia prevista alcuna attività di integrazione”.
“Pensiamo – tornano a dire – che il nostro Paese non abbia alcuna necessità di alimentare irregolarità ed emarginazione, ma che al contrario si debba concentrare sull’assicurare canali legali di accesso e sul garantire una maggiore tutela e inclusione a coloro che cercano protezione sul territorio nazionale ed europeo”.