Un percorso di informazione e formazione rivolto sia agli operatori che ai cittadini che hanno interesse ad approfondire il tema della accoglienza
Terreferme, Percorsi di affido familiare per minorenni migranti soli è un progetto sperimentale che intende definire un modello di affido familiare come risposta di seconda accoglienza per minorenni migranti soli nel suolo italiano in un’ottica di corresponsabilità istituzionale nazionale.
Il risultato atteso dal progetto è la verifica delle condizioni di fattibilità e la definizione di “linee guida” per l’avvio di un progetto educativo personalizzato, di 50 percorsi di affido familiare di minori migranti soli, attualmente in carico alle strutture di accoglienza per l’immigrazione a Palermo presso famiglie affidatarie afferenti alla rete di famiglie per l’accoglienza del CNCA che vivono nelle regioni Veneto e Lombardia. Per queste famiglie è previsto un percorso di formazione ad hoc, il cui calendario è già stato fissato (vedi sotto).
Il progetto ha preso avvio a maggio 2017 e ha concluso la sua prima fase sperimentale a novembre. Una seconda e terza fase, dal titolo “Terreferme”, dovrebbe prendere avvio nei primi mesi del 2018. Questo secondo step di lavoro prevede il pre-abbinamento dei casi dei minori migranti soli con le famiglie affidatarie e l’avvio concreto, almeno per un anno, di percorsi di affidamento familiari accompagnati da una équipe territoriale multidisciplinare messa a disposizione dal progetto.
Nell’ambito del progetto Terreferme, lo scorso 9 febbraio, si è svolto a Padova l’evento di sensibilizzazione dal titolo “Partir Bisogna“, presentato da CNCA e Unicef. Lo spettacolo, tratto dal libro “Nel mare ci sono i coccodrilli” di Fabio Geda, a cura del gruppo teatrale “Tra musica e parole” con regia di Serena Fiorio e musiche originali del maestro Alejandro Soarin Martinez, narra, attraverso musiche e letture, racconta la storia di Enajatollah, 9 anni, e del suo viaggio dall’Afghanistan a Venezia, per sfuggire a un destino segnato.
La serata, nata in collaborazione con l‘Ufficio del Garante regionale dei Diritti della Persona del Veneto e il Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto, è stata anche l’occasione per presentare il progetto nazionale sperimentale “Terreferme” a un pubblico variegato, composto da famiglie, operatori dei servizi, associazioni, referenti di enti istituzionali e soprattutto di ragazzi, giunti per ascoltare una storia, quella di Enaiatollah.
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