“Chi non ha mai sognato non ha mai vissuto.” (Alda Merini)
“VoCi – Volontari Cittadini” è un invito a riscoprire il nostro legame con il mondo e con gli altri.
In un’epoca di lacerazioni profonde, di conflitti che sembrano non avere fine, VoCi vuole essere un momento di attraversamento, un tempo per porci domande, per condividere emozioni e smarrimenti, per riscoprire la nostra umanità.
VoCi non è solo un progetto o un festival, nemmeno un evento isolato, ma un tentativo di tessere connessioni significative tra persone, comunità e ambiente. L’idea centrale è quella del “con-essere”, un concetto che richiama l’interdipendenza di tutti gli elementi di un sistema. Come in un ecosistema, ogni azione, ogni voce, ogni relazione ha un impatto sull’insieme. In un mondo di uniformità, non ci sarebbe nulla da conoscere, nulla da comunicare. È la differenza, il contrasto, a creare un “evento” significativo, un’increspatura nel tessuto dell’esistenza che il nostro sistema cognitivo può percepire e interpretare. la differenza è relazione e quindi chiede contesti in cui si possano creare le condizioni affinché differenti voci possano dialogare, confrontarsi, arricchirsi reciprocamente.
VoCi trae ispirazione da figure significative come Danilo Dolci e Arne Naess, che hanno sottolineato l’importanza della coscienza, dell’azione umanitaria e del legame con la terra. VoCi vuole essere un invito a “spalancare e ampliare” la coscienza, a “non tacere e non restare inerti” di fronte alle ingiustizie, e a riconoscere il nostro “aggrovigliamento” con la terra e con tutti gli esseri viventi.
VoCi in tutte le sue espressioni (progetto, festival, webinar) si concentra su tre concetti chiave strettamente interconnessi:
- Pace: non solo assenza di guerra, ma impegno attivo per la giustizia, l’equità e il rispetto dei diritti umani.
- Umanità: valore fondamentale che riconosce la dignità di ogni persona e promuove la solidarietà, l’empatia e la compassione.
- Terra: legame profondo con l’ambiente e la natura, che richiede un impegno per la sostenibilità e la cura del pianeta.
Il concetto di “differenza che fa la differenza” di Gregory Bateson trova una risonanza profonda nel progetto “Giovani VoCi – Volontari Cittadini”, un’iniziativa che va oltre il semplice evento culturale per diventare un vero e proprio atto politico.
In un’epoca in cui il confronto si trasforma spesso in dicotomia con l’intento di affermare la propria verità a tutti i costi, Giovani VoCi – Volontari Cittadini propone un altro tipo di incontro. Un confronto che non sia un gioco di “pro” e “contro”, ma una ricerca comune di comprensione e di possibilità.
La violenza che avanza, l’urgenza di un potere che non ascolta, sembra invadere ogni angolo del nostro essere nel mondo. In questi giorni di fretta, tra le rovine di un mondo che non sembra volersi arrestare, forse è ora di rendere l’Europa una casa, non un’altra area di conflitto.
La cultura come liberazione
Come ricorda Simone Weil: “La forza è ciò che rende chiunque le sia sottomesso una cosa”, ma “l’anima non è fatta per abitare una cosa”. Da qui nasce il nostro linguaggio violento e aggressivo, sintomo di una sensazione di prigionia che ci pervade.
Il progetto Giovani VoCi – Volontari Cittadini propone la cultura come via di liberazione, come strumento per far fiorire quella dimensione che Weil chiamava “anima”. È la dimensione femminile (presente in ogni essere umano) a esprimere relazione e non forza, armonia e non imposizione di sé.
Un catalizzatore di coscienza ecologica
Giovani VoCi – Volontari Cittadini si propone come un catalizzatore di “coscienza ecologica”, un concetto che va ben oltre la semplice preoccupazione per l’ambiente. Si tratta di riconoscere le intricate connessioni che legano le nostre azioni alle conseguenze sul sistema, sia esso naturale, sociale o culturale.
Il progetto utilizza diverse modalità di espressione – ascolto, dialogo, creazione artistica – per creare uno spazio di “apprendimento ecologico”. Non si tratta di un apprendimento tradizionale, ma di un processo di co-costruzione del sapere, dove ognuno è invitato a portare la propria voce e a mettere in discussione le proprie certezze.
Due luoghi, un’unica voce
VoCi – Il festival che ha unito Cetraro e Marzabotto in un cammino di ascolto e cittadinanza attiva
Cetraro e Marzabotto: due luoghi simbolici si uniscono in un’unica voce, un appello al “con-essere”. Cetraro, con i suoi giovani carichi di speranza e di energia, e Marzabotto, luogo simbolo di memoria e di impegno per la pace, si incontrano per dare vita a un futuro di pace, umanità e rispetto per la terra.
A Cetraro il programma ha previsto diversi momenti di discussione, tra cui un gruppo di lavoro sui risultati dei focus group condotti in tutta Italia a ottobre 2024, curato da Stefano Laffi di Codici e Cloe Del Medico del CNCA. A Marzabotto erano presenti famiglie e giovani volontari, con diverse testimonianze sul diritto alla resistenza e alla pace.
Linee guida per un volontariato accogliente
Dall’incontro con le organizzazioni partecipanti sono emerse delle linee guida per realtà accoglienti dove le persone possano esprimere attivismo:
- Riconoscere l’unicità di ogni persona: ogni volontario porta un universo di passioni, talenti e fragilità.
- Rispettare il tempo dei giovani: offrire modalità di partecipazione flessibili, rispettando impegni di studio e vita privata.
- Creare un ambiente accogliente: l’accoglienza tra pari è un ponte che facilita l’incontro e la partecipazione.
- Valorizzare la leggerezza: un’associazione che sa ridere e non si prende troppo sul serio diventa un “porto sicuro”.
- Definire ruoli chiari: percorsi di partecipazione definiti fanno sentire i giovani parte di un progetto più grande.
- Rendere visibili i risultati: condividere i risultati concreti nutre il senso di essere “artefici di un cambiamento”.
- Promuovere il protagonismo: i giovani non sono “spettatori”, ma “attori” protagonisti della loro vita.
- Semplificare la burocrazia: procedure agili e strumenti digitali facilitano l’accesso al volontariato.
- Radicarsi nel territorio: il volontariato è un “atto d’amore” che parte dal “qui e ora”.
- Valorizzare l’impegno: ringraziare con “gesti concreti” e offrire “opportunità di crescita”.
In un mondo che sembra sempre più diviso, VoCi rappresenta un invito a riscoprire il valore della differenza come risorsa, a riconoscere l’interdipendenza che ci lega gli uni agli altri e all’ambiente, a coltivare un’umanità capace di ascolto e di dialogo. Un progetto che, attraverso la cultura e l’impegno civico, vuole contribuire a costruire un futuro di pace e di rispetto per la terra.