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Mappa per comunità accoglienti. Concluso il progetto sostenuto con i fondi dell’8×1000 della CEI

Nell’anno appena concluso, il CNCA ha realizzato alcune attività previste nel piano annuale di attuazione della “Mappa per comunità accoglienti”, grazie ai fondi dell’otte per mille della Chiesa cattolica italiana.

La Mappa per comunità accoglienti rappresenta il progetto strategico del CNCA per il periodo 2023-2026, elaborato dal Consiglio nazionale, organo di indirizzo politico eletto dall’Assemblea dei soci.

La Mappa intende fornire una rappresentazione visiva dei luoghi e delle direzioni di lavoro che il CNCA si è dato, attraverso uno sguardo attento sia alla specificità dei bisogni di accoglienza delle persone fragili e vulnerabili, sia alle trasversalità di cui occorre avere consapevolezza per affrontare in modo efficace la complessità di una domanda d’intervento in risposta a tali bisogni.

Gli itinerari di lavoro che si stanno sviluppando a partire dalle indicazioni contenute nella Mappa, assumono come necessarie due posture, una politica e una culturale. La prima è intesa come esperienza di partecipazione, paritaria, plurale, favorita da contesti che sappiano mettere in relazione la persona, le comunità e i territori con le loro possibilità creative. Assumere una postura politica implica costante impegno, capacità di stare in una dimensione di complessità, tensione a comprendere e al tempo stesso ad agire per trasformare la realtà. La postura culturale ci richiama invece a quella necessaria dote di attenzione e cura nell’agire, se si vogliono garantire sensibilità e spessore alla realtà.

Le posture informano le macro direzioni di lavoro denominate “questioni generative” e “traiettorie interne”, e distinte per il fatto di essere le prime più focalizzate sull’operato del CNCA nel contesto di immersione esterno, le seconde invece sul versante interno all’organizzazione.

Nel complesso il sostegno che da anni la CEI offre al CNCA per le sue iniziative di aiuto alle persone più fragili e vulnerabili, al di là delle evidenze in termini rendicontativi rispetto alle specifiche iniziative progettuali di anno in anno sostenute, costituisce un importante supporto alla realizzazione di un programma d’intervento ampio e articolato, che comprende tutte le finalità d’azione del CNCA, concorrendo così al raggiungimento di significativi risultati per tanti destinatari in condizione di bisogno e di necessità.

Nel periodo considerato dal contributo in questione, il CNCA infatti si è attivato per dare attuazione a tutte le dimensioni di lavoro richiamate nel piano di attività progettuale a suo tempo presentato alla CEI. In particolare si segnala il lavoro su 3 delle 4 questioni generative della Mappa per comunità accoglienti che hanno caratterizzato le tre Assemblee nazionali che si sono realizzate tra dicembre 2023 e dicembre 2024. La prima, del dicembre 2023 a Pisa, ha avuto per titolo “Ri-generare il lavoro sociale”, e ha messo a tema la questione della dignità del lavoro sociale; la seconda, nel giugno 2024 a Trieste, ha avuto per titolo “Diritti della comunità terrestre”, e si è soffermata sulla questione dell’esigibilità dei diritti e del contrasto alle diseguaglianze, la terza – a dicembre 2024 a Bari – con il titolo “Mediterraneo tempo presente. Umanità. Pace. Resistenza”, ha avuto come focus la questione generativa “priorità agli sguardi dai Sud”. Complessivamente i tre momenti hanno visto una partecipazione attiva di oltre 450 operatori appartenenti alle diverse organizzazioni associate al CNCA, provenienti da 14 regioni d’Italia.

Nello specifico, nel corso del 2024 il contributo CEI è andato a complementare le risorse del CNCA messe in campo a titolo di cofinanziamento, relative al progetto “Giovani VoCi – Volontari Cittadini” e al progetto “Perla. Pratiche per l’antifragilità”, entrambe finanziati dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali a valere sul fondo nazionale per il terzo settore. Sul piano formale le risorse sono state assegnate a CNCA odv, associata a CNCA, la quale era risultata aggiudicataria del finanziamento in quanto capofila per il progetto Perla e in quanto partner nel progetto Giovani VoCi. I progetti in questione hanno preso avvio nel maggio del 2024. Il termine delle attività in entrambe i casi è previsto per novembre 2025. Quindi questo comporta necessariamente una parzialità nel conseguimento dei risultati previsti.

Le attività sul progetto Giovani VoCi svolte nel 2024 hanno coinvolto complessivamente 229 giovani tra i 25 e i 29 anni, 60 operatori, 75 organizzazioni tra enti del terzo settore e pubbliche amministrazioni, informato sulle iniziative progettuali un pubblico di oltre 9mila persone. Le azioni svolte sono state di ricerca, con una prima mappatura e analisi delle attività di coinvolgimento giovanile portate avanti dalle diverse organizzazioni associate al CNCA coinvolte nel progetto, la formazione di un gruppo di giovani poi incaricati di svolgere focus group territoriali con altri giovani, che hanno fatto emergere cosa facilita la partecipazione dei giovani alle proposte del mondo delle istituzioni e degli adulti, l’organizzazione di VoCi Festival, realizzato in due sedi – una in Emilia Romagna e una in Calabria. Sulla scia di quegli apprendimenti sono state delineate delle sperimentazioni locali, che hanno preso avvio nel 2025, finalizzate a promuovere in concreto il protagonismo giovanile. Infine, è stato avviato un percorso per realizzare la valutazione dell’impatto sociale del progetto, attraverso lo sviluppo di un Impact framework e la definizione di strumenti di monitoraggio. Questo strumento è stato pensato per monitorare l’efficacia delle attività, raccogliere dati relativi ai risultati ottenuti e adattare le pratiche in corso. Il framework è stato sviluppato attraverso un processo collaborativo, con l’obiettivo di garantire che le attività siano efficaci e in linea con gli obiettivi del progetto, consentendo di realizzare forme di continuo miglioramento nella prassi attuativa. I risultati della valutazione saranno disponibili entro la fine del 2025.

Le attività del progetto Perla sono state incentrate sul contrasto alla povertà e alle crescenti disuguaglianze nel nostro Paese. Il progetto si è inserito nel solco di una storica vocazione del CNCA che fin dalla sua costituzione ha inteso portare attenzione e risposte non solo alle persone in condizione di marginalità, ma anche ai sistemi sociali all’interno dei quali le persone sono inserite, nella convinzione che non sia sufficiente aiutare i singoli, ma sia necessario anche creare comunità capaci di accompagnare e sostenere i progetti di vita delle persone.

Il progetto ha operato in diversi territori regionali per creare sistemi sociali “antifragili”, capaci cioè di cambiare e migliorare di fronte a fattori di stress o critici di natura esterna, al fine di riuscire a meglio adattarsi ai cambiamenti necessari. Un’attitudine e una capacità che sono oggi essenziali dinanzi alle sempre più numerose forme di povertà e disuguaglianza. I disinvestimenti nei sistemi di protezione sociale pubblici obbligano a ripensare i nostri sistemi sociali verso nuovi modelli di intervento, che sappiano mobilitare tutte le risorse della collettività. Occorre creare nuove risposte sui territori e il progetto Perla ha voluto, appunto, continuare e ulteriormente sviluppare riflessioni e sperimentazioni che in questi anni come CNCA sono state già portate avanti per contrastare povertà e disuguaglianze e favorire l’integrazione e il protagonismo delle persone più fragili.

Sono stati, quindi, individuati quattro ambiti di intervento specifici connessi alla povertà economica, alla povertà abitativa, alla povertà educativa e alla povertà digitale. Per ciascuno di questi ambiti il progetto ha promosso specifici approfondimenti di conoscenza e si sono avviate delle comunità di pratica, che andranno a sostenere e accompagnare nel 2025 diverse sperimentazioni di intervento a livello locale. Nel 2024 il progetto ha coinvolto 71 operatori sociali e 82 referenti di enti del terzo settore o enti pubblici.

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