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Grande soddisfazione per l’onorificenza di commendatore a don Giacomo Panizza

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime grande soddisfazione per l’onorificenza di commendatore conferita a don Giacomo Panizza dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Giacomo e la sua Comunità Progetto Sud sono stati una colonna del CNCA fin quasi dalla nascita della Federazione. Panizza è stato vicepresidente del CNCA, carica ricoperta anche da Marina Galati, altra esponente della Comunità Progetto Sud, ora presidente di CNCA Odv.

L’importante riconoscimento dà ancora più valore a un’esperienza peculiare, nata cinquant’anni fa a Lamezia Terme per iniziativa di un sacerdote che veniva dal Bresciano. In essa le persone con disabilità divennero da subito non tanto fruitori di servizi, quanto protagonisti della vita della comunità, ricoprendo incarichi e agendo attivamente in favore dei diritti di cittadinanza. Una prospettiva di crescita di empowerment che ha caratterizzato sempre l’attività della Comunità Progetto Sud, anche con le tante altre persone – minorenni, tossicodipendenti, immigrati, malati di Aids, prostitute, poveri e bambini con autismo – che hanno trovato nella Comunità non solo un luogo di aiuto, ma anche di ridefinizione autonoma di un nuovo progetto di vita. Sono tantissime le iniziative realizzate dalla Comunità, che ha coinvolto volontari ma anche tanti operatori sociali professionali in esperienze di Terzo settore solidale e innovativo.

E non si può dimenticare l’impegno continuo in favore della legalità. La coraggiosa scelta di gestire una struttura confiscata alla mafia è costata alla Comunità diversi episodi di intimidazione e la scorta per don Giacomo.

Un’ispirazione che si ritrova chiaramente nelle dichiarazioni di don Giacomo stesso in occasione del conferimento dell’onorificenza: “Siamo impegnati quotidianamente per il riconoscimento dei diritti dei più deboli. Cerchiamo di fare qualcosa per la libertà e per il futuro della Calabria. Il nostro impegno è finalizzato a costruire una regione con i piedi per terra che si rifiuta di dire grazie ai favori di mafiosi o altri potenti. Crediamo nella dignità delle persone che vogliono vivere senza essere costrette, per esempio, ad andare a migliaia di chilometri di distanza per inventarsi un’altra vita”.

CNCA

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