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Progetti in corso

Perla. Pratiche per l'antifragilità

Progetto finanziato da Ministero del lavoro e delle politiche sociali, annualità 2023, Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art. 72 del decreto legislativo n.117/2017.

Durata: 18 mesi (maggio 2024-novembre 2025)

Soggetti attuatori CNCA, capofila, e 18 fra organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni come partner

Finalità
Il progetto intende affrontare il problema della povertà e disuguaglianze nel Paese, agendo nel contrasto alle condizioni di fragilità e di svantaggio delle persone al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale. L’idea progettuale è quella di agire per mobilitare le risorse potenziali e non visibili di individui e sistemi sociali, che si rivelano soprattutto in condizioni di stress e che possono essere tradotte in modelli di intervento organici e coerenti secondo il concetto di “antifragilità” (N. N. Taleb).

Si intende valorizzare in questo senso anche le consolidate esperienze di successo promosse dagli enti del terzo settore (ETS) in cui sistemi formali ed informali di contrasto al disagio si alleano per affrontare efficacemente le nuove emergenze. Obiettivo del progetto, quindi, è sviluppare le capacità implicite, organizzandole e mettendole a sistema, su diversi livelli interagenti e sinergici: network nazionale socio-politico, comunità, gruppi e individui. I principi ispiratori per le azioni di interscambio e condivisione anche fra i vari livelli di intervento saranno quelli ispirati al paradigma della psicologia di comunità.

Attività:

Il progetto intende intervenire su quattro principali aspetti:

  • Povertà educativa, con destinatari in particolare i cosiddetti neet, minori e nuclei familiari in condizione fragilità, famiglie con figli in condizione di fragilità/vulnerabilità. Attraverso le seguenti attività: percorsi di consulenza per la funzione genitoriale; gruppi di autoaiuto, socializzazione e sistemi informali di solidarietà per le famiglie; attività di supporto allo studio e sviluppo delle risorse traversali dei minori.
  • Povertà abitativa per favorire accesso alla casa a fasce di popolazione fragili e vulnerabili, ivi incluse le famiglie con figli oltre che singole categorie di fragili e vulnerabili, negletti o stigmatizzati – popolazione LGBT, neo maggiorenni in uscita da percorsi di accoglienza, anche stranieri. Attraverso queste azioni: supporto consulenziale sulla ricerca di soluzioni abitative e progetti di housing sociale; attivazione reti di mutua solidarietà per il reperimento di abitazioni; percorsi di cohousing e sviluppo gruppi per la ricerca condivisa.
  • Povertà economica e sociale promuovendo percorsi di valorizzazione dell’economia solidale circolare, recuperando esperienze del precedente progetto nazionale ESC-Economia solidale circolare. Con le seguenti azioni principali: inclusione socio lavorativa in filiere di economia solidale e circolare all’interno di imprese sociali; attivazione di reti informali solidaristiche per il reperimento di opportunità occupative; percorsi di supporto individuale, bilancio di competenze e ricerca attiva del lavoro.
  • Povertà digitale, per favorire e accompagnare all’uso del digitale gruppi vulnerabili, per evitare il digital divide e che la tecnologia sia di ostacolo all’accesso ai servizi per le fasce di popolazione fragili e vulnerabili. Con le seguenti azioni: laboratori per colmare il digital gap e favorire percorsi di alfabetizzazione verso fasce di popolazione fragile che rischiano di essere esclusi dall’accesso ai servizi; attività di mentoring e consulenza per persone con fragilità digitale; attivazione di reti informali di mutuo aiuto e supporto digitale.

Risultati attesi

  1. Sviluppo di consapevolezze e competenza sulle proprie problematiche e empowerment personale di persone in difficoltà socio economica (capacità trasversali di attivazione).
  2. Sviluppo di sistemi relazionali di prossimità (reti di supporto informali e formali), come forme innovative di networking (tra ETS e con altre realtà territoriali) a livello locale e nazionale.
  3. Realizzazione di progetti personali integrati (articolati sulle dimensioni della condizione abitativa, lavorativa, sociale, digitale) anche attraverso la realizzazione di sistemi di supporto e reti locali che coinvolgono direttamente gli operatori sociali, i volontari e cittadini più sensibili al tema delle disuguaglianze.
  4. Sperimentazione di nuovi modelli di intervento su soggetti in condizione di marginalità che prevedono forme innovative di inclusione delle comunità e destinatari locali negli ETS.
  5. Aumento della conoscenza e consapevolezza delle dinamiche che producono l’esclusione, dei possibili interventi di sostegno e inclusione.
  6. Sviluppo nuove prassi di collaborazione pubblico-privato, di scambi di buone prassi fra Ets consolidando e innovando il rapporto tra ETS e sistemi di cooperazione virtuale, consentendo di condividere risorse nell’intero sistema nazionale, e di sfruttare le innovazioni di tipo digitale.

Ruolo del CNCA
Il CNCA ha la responsabilità generale del coordinamento e della gestione di tutte le fasi di attività, condividendo con i diversi partner la realizzazione delle attività.

Riferimenti CNCA
Il progetto ha come referenza politica la presidenza nazionale del CNCA. La direzione e il coordinamento sono in capo al direttore Riccardo Poli e al vicedirettore Hassan Bassi.

Scarica:
– scheda progetto
– piano finanziario

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